Le aziende alle prese con il caro energia.


In tempi non sospetti il nostro responsabile tecnico Gian Luca aveva detto che le bollette per le utenze sarebbero diventate un nuovo mutuo. Oggi che il caro bollette sta affliggendo aziende con siti produttivi e uffici, è forse venuto il momento di ripensare la concezione di quegli ambienti. Abbiamo un po’ ovunque spazi progettati ed allestiti oltre 20 anni fa e che adesso segnano il passo con i tempi, anche in termini di alimentazione.
Nella progettazione di questi ambienti l’architettura ha giocato un ruolo fondamentale al miglioramento della sostenibilità degli spazi. Pertanto, in un’impresa virtuosa, come effettivamente alcuni nostri clienti sono stati, oltre a garantire un miglior comfort – per esempio in termini di temperatura, qualità dell’aria, acustica ed illuminazione allo scopo di conferire benessere alle persone – si è pensato ad impianti che garantissero riduzione dei costi, degli sprechi energetici e oggi, sempre con maggiore consapevolezza, delle emissioni di CO2.
Poi sono arrivate in sequenza la pandemia e la guerra in Ucraina che hanno fatto schizzare l’alto il costo delle fonti fossili – prima a causa della maggior domanda nella fase di ripresa, poi per il boicottaggio del gas russo da parte dell’Europa – e ancora il problema sembra lontano dalla soluzione. Il vertice UE a Praga dello scorso 6 ottobre ha partorito la proposta di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, di un price cap dinamico, ovvero un “corridoio” al prezzo del gas per un valore massimo delle transazioni sul mercato TTF (Title Transfer Facility) di Amsterdam. Il problema sembra lontano dalla soluzione, perché l’UE per prima si è messa nei guai scegliendo il mercato TTF che ora rinnega.
Ma se un tetto al prezzo del gas è auspicabile, c’è da prendere in considerazione cosa un’azienda lungimirante dovrebbe fare per la gestione dei suoi spazi. La situazione del prezzo del gas continuerà ad essere estremamente turbolenta per molto tempo come avevo spiegato in un precedente articolo su questo blog.
In Italia paghiamo le bollette più care tra tutti gli europei (mediamente 347 € al MWh, solo i greci stanno messi peggio) e qui la progettazione impiantistica farà la differenza per chi si era già dotato di alcune accortezze per il risparmio energetico, ad esempio:
- Ripensamento dell’impianto a pompe di calore;
- Domotica per il controllo degli assorbimenti;
- Apparecchi a led per l’illuminazione a basso consumo.
La sostenibilità degli spazi si intreccia infine con l’aumento di popolarità dello smart working. Una diversa fruizione dovuta all’operatività da remoto ha fatto aumentare la presa di coscienza che esiste un processo che può rendere un’organizzazione più sostenibile sia da un punto di vista sociale che di costi.
Le modalità di svolgimento delle mansioni nel settore terziario sono cambiate radicalmente nel corso dell’ultimo decennio e continueranno a farlo. Anche la progettazione uffici deve seguire la grande sfida dei nostri tempi, ovvero la transizione ecologica. Tutto quello che viene fatto dall’azienda deve avere ripercussioni positive rispetto all’ambiente, ovvero ridurre l’impatto nel contesto in cui la medesima opera: ripensare gli spazi è un esercizio di immaginazione che le aziende sono già chiamate a fare.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere a: hello@green-haus.it